Mai avuto dubbi che, in una paradossale emergenza mondiale, le creature più forti sarebbero state le Mamme. Catapultate in una vita ridotta alle quattro mura domestiche, hanno saputo far fronte alle difficoltà di una quarantena a scuole chiuse, destreggiandosi, stanche e caparbie, tra i figli e uno smart working, che di «smart» ha avuto poco, ma molto più “working” del solito. Lo hanno fatto in silenzio, affidando i propri dolori, quel senso di inadeguatezza cui la fatica sembra costringersi, ai social network, alle videochat, ai dolcetti sfornati, ai tutorial di fantastici lavoretti da eseguire con i propri cuccioli, anch’essi smarriti, ma sempre sicuri di trovare risposte, ninnenanne e caldi abbracci fra le braccia delle loro mamme. Il nostro pensiero però va oltre i confini di quelle mura della casa che, anche se un po’ strette, ci proteggono tuttosommato. Un pensiero speciale per le mamme che non hanno potuto vedere i propri figli perchè ammalate, perchè impiegate sul fronte della medicina, quelle mamme che, tornando a casa dal loro lavoro hanno paura di portare in casa infezioni, quelle mamme che hanno dovuto affidare per forza di cose i loro beni più preziosi alle baby sitter. E a quelle mamme che non ci sono più. Oggi questa festa, tra il dolce e l’amaro, è la festa di tutti perchè le Mamme sono il Patrimonio dell’Umanità.