Oggi è il 20 marzo, un giorno come tanti, soprattutto da quando siamo stati costretti a confinare la nostra vita fra le mura di casa.
Penso a tante famiglie come la mia, con più figli, che si cimentano in acrobazie telematiche per far coincidere questa nuova “didattica a distanza”, dal nome oggi così familiare, ma dal significato spesso ostico (connessione scarsa, tre o più piattaforme da seguire, pochi mezzi e spesso inadeguati…) al lavoro di ognuno di noi, come nel mio caso a distanza, ma so che esistono tantissime realtà in cui il nostro impegno quotidiano deve per forza essere svolto fuori casa.
Ecco, allora si affollano le emozioni dentro di noi, quelle emozioni con le quali in classe si è lavorato fino al 4 marzo, emozioni con le quali abbiamo fatto Play Group, Circle Time con bambini e genitori, ed ora … la grande prova! Quante volte in questi giorni, Mamme e Papà, ci siamo sentiti inadeguati, impreparati, non all’altezza? Quante volte abbiamo avuto difficoltà nel gestire le nostre emozioni? Vi è mai successo in questi giorni di essere tristi, arrabbiati o addirittura particolarmente euforici? Ed i vostri figli? Vi è mai capitato di dire loro in questi giorni “sei troppo agitato!”…”Stai calmo!”… “Sei svogliato… Sei distratto!”?
A me sì e me ne sono rammaricata perché mi rendo conto perfettamente che siamo immersi tutti in una situazione che porta inizialmente ad uno smarrimento; tutti indistintamente dall’età, sesso, professione e carattere. E tutti manifestiamo disorientamento in modo personale.
Quello che funziona per me, per cercare di gestire questo turbinio di emozioni, è concentrarmi sulle priorità: la priorità di oggi può essere un importante scadenza sul lavoro, oppure mi concentro sulla spiegazione di un argomento di matematica per mia figlia in prima media, oppure c’è bisogno di aiutare la figlia che frequenta il secondo liceo a risolvere un diverbio “telematico”, oppure fermarmi, sedermi e tenere stretta mia figlia più piccola, quarta elementare, e darle ulteriore chiarezza su cosa è questo virus, perché effettivamente fa paura, non ci fa dormire da qualche giorno.
Possono essere tante le priorità e le metteremmo tutte al primo posto! Ma pensiamole come se fosse una lista della spesa e, avendo solo €20, devo decidere da cosa comincio. Sì, questo mi aiuta! Mi aiuta soprattutto a non colpevolizzare me stessa se non riesco a far tutto.
Siamo fragili e questa nostra fragilità ci rende meravigliosamente umani.
E le risorse? Eh sì, si parla di tirar fuori le risorse in noi, che ci faranno andare avanti…
Vi svelo un segreto: quando siamo immersi in quei momenti di sconforto in cui non sappiamo cosa fare, pronunciamo queste parole, nella nostra mente o ad alta voce: “IO SONO UMANO!”
Vi assicuro che lo smarrimento, spesso accompagnato da qualche lacrima, lascerà il posto ad una lucina, che è la nostra forza, la nostra risorsa, e vi stupirà sapervi così forti.
Proviamo soltanto a pensare a quanti uomini e donne in momenti di disagio e di sconforto hanno tirato fuori la loro personalissima risorsa e tanti hanno anche cambiato il mondo:
20 marzo 1808:Alessandro Volta rende pubblica l’invenzione della pila, senza la quale la nostra vita sarebbe un po’ meno comoda: niente cellulare, niente telecomando, le auto partirebbero a spinta… Inoltre scoprì l’aria infiammabile di palude ovvero il gas metano, facendo risparmiare litri e litri d’olio usate allora come combustibile.
20 marzo 1852: la scrittrice Harriette B. Stowe pubblica La capanna dello Zio Tom, forse, anzi sicuramente contribuendo all’inizio della Guerra di Secessione americana (1861-1865), tant’è che il presidente allora in carica Abramo Lincoln affermò, riferendosi alla Stowe: “Allora è questa la piccola signora che ha scatenato la grande guerra!”
20 marzo 1916: Albert Einstein pubblica finalmente dopo decenni di studi in un clima di guerra la teoria sulla relatività, la tanto rivoluzionaria teoria da non trovare ancora oggi campi completi di applicazione, perfino ai voli spaziali si applicano ancora le vecchie teorie.
Ma forse questa teoria così geniale ci ha insegnato a guardare alla Natura e a noi stessi con umiltà senza presumere che il nostro volere ed il nostro sapere sia assoluto e unico.
Dalla fisica quantistica ci arriva una lezione oggi più che mai presente nei nostri pensieri: siamo più tolleranti, tutto è relativo, a partire da noi stessi.
In fondo il 20 marzo potrebbe non essere un giorno come tanti.
Vi abbraccio forte tutti. Coraggio.
La Maestra Mariangela
Grazie di cuore Mariangela per queste parole speciali e la vicinanza.
NICO mi h appena detto vedendomi commossa a leggere,ma tu quando leggi le cose della maestra Mariangela ti commuovo sempre mami! Lo so ,perché sono cose che toccano e che ci fanno sentire più vicini. Grazie davvero
Brava Maestra!
Sei un esempio per bambini maestre e mamme! Nella tua scuola fate un lavoro pazzesco!
Andrà tutto bene e torneremo ad abbracciarci ancor più forte.