Una parola gettata nella mente a caso produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie di infinite reazioni a catena, coinvolgendo suoni, immagini, profumi, ricordi, sogni.
Ascoltare, immaginare, inventare, drammatizzare, mettere in scena sono soltanto alcuni dei processi cognitivi che vengono esercitati se si impara a giocare con le storie. Attraverso l’esercizio della narrazione, i bambini si confrontano con le proprie emozioni e con il mondo che li circonda, sperimentando un modo di imparare originale e divertente.
Nel libro Grammatica della fantasia, Rodari suggerisce le più originali e ricche strategie per giocare con le storie e stimolare la fantasia dei bambini. Per mettere in pratica questi esercizi, gli adulti devono valorizzare il pensiero divergente e la capacità dei più piccoli di reagire alla narrazione e interpretarla in modo creativo. Questo significa che non esistono storie giuste o sbagliate, storie belle e brutte, ma durante questa esperienza ognuno è libero di abbandonare razionalità e coerenza per approdare a territori fantastici.
Ogni singola parola può ispirare un racconto, ma una storia nasce solo se si crea un binomio fantastico, cioè un incontro-scontro tra due termini apparentemente estranei.
Scrive Rodari: «La parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a scoprire nuove capacità di significare. Non c’è vita, dove non c’è lotta». Occorre, quindi, che i vocaboli siano sufficientemente lontani tra loro al fine di mettere in moto l’immaginazione. Nel binomio fantastico le parole sono liberate dal loro significato abituale e quotidiano, ed è proprio in questo modo che si gettano le basi migliori per creare una storia originale.
Oggi proprio come allora, immaginiamo di mandare i nostri alunni alla lavagna e di chiedere ad ognuno di loro di scrivere su ciascun lato le parole più strane, le più stravaganti, per dar vita alle storie più belle. In questo modo la parola diventa materia prima per narrazioni paradossali e surreali.
Grazie a Gianni Rodari si può superare la routine scolastica ed è possibile riconoscere il ruolo della creatività all’interno del processo educativo e l’importanza della fantasia nella formazione del discente.
Oggi più che mai, nel periodo storico che stiamo vivendo non abbandoniamo mai i nostri sogni, le nostre fantasie più belle, ma soprattutto non abbandoniamo mai la SPERANZA.
Tanti auguri per i tuoi cento anni fantastici grande maestro!
Riferimenti bibliografici
- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2001.
- Gianni Rodari, Esercizi di Fantasia, Editori Riuniti, Roma 1983.